La Legge di Bilancio 2018 ha prorogato fino al 31 dicembre 2018 la detrazione al 50% sull’Irpef relativa agli interventi di recupero del patrimonio edilizio. Non sono pochi i dubbi che sorgono caso per caso e anno dopo anno. E ogni utente ha le proprie esigenze. Riportiamo qui un quesito interessante arrivato al sito dell’Agenzia delle Entrate.
Nel caso di prosecuzione di lavori iniziati in anni precedenti, come si calcola il limite massimo delle spese detraibili per gli interventi di ristrutturazione?
Per fare chiarezza su un argomento così delicato per milioni di contribuenti interessati ad ottenere questi benefici economici, l’Agenzia delle entrate ha deciso di pubblicare online una guida pratica a tutti i tipi di bonus edili. Si tratta di un utile vademecum di una quarantina di pagine, all’interno del quale sono chiariti tutti i dettagli relativi ai bonus e alle varie casistiche che permettono o meno di ottenerli. Ma vediamo in breve quali sono le novità più importanti introdotte da quest’anno con la nuova legge di bilancio.
Innanzitutto è bene ricordare che la legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 27 dicembre 2017) ha prolungato di un altro anno, ossia fino al 31 dicembre 2018, la possibilità di usufruire, per le spese di ristrutturazione edilizie, della maggiore detrazione Irpef (50%), con un limite massimo di spesa fissato a quota 96mila euro per ciascuna unità immobiliare.
Salvo che non intervenga una nuova proroga invece, dal primo gennaio 2019 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di spesa per ogni abitazione abbassato a 48mila euro.
È bene precisare poi che la detrazione Irpef per le ristrutturazioni edilizie spetta nella stessa misura e con le stesse regole anche per l’acquisto o la realizzazione di box o posti auto pertinenziali, ossia di pertinenza di una specifica unità abitativa.
In particolare l’agevolazione è riconosciuta per l’acquisto di box e posti auto pertinenziali già realizzati (solo per le spese imputabili alla loro realizzazione), o per la costruzione di autorimesse o posti auto, anche a proprietà comune, purché vi sia sempre uno specifico vincolo di pertinenzialità con un’unità immobiliare abitativa.
Dal 2018 poi, tra i beneficiari dell’agevolazione sono inclusi anche gli istituti autonomi per le case popolari e i soggetti con finalità analoghe, tra cui le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, purché gli interventi di ristrutturazione siano realizzati su immobili adibiti ad edilizia residenziale pubblica o, se si tratta di cooperative a proprietà indivisa, assegnati in godimento ai soci.
È prorogata inoltre sempre fino 31 dicembre 2018 anche l’agevolazione per l’acquisto o l’assegnazione di immobili già ristrutturati.